lunedì 11 febbraio 2013

Dibattito preelettorale con candidati al Parlamento

ELEZIONI POLITICHE 2013 
Circoscrizione Estero

Il Circolo Culturale Voltalacarta e.V. di Heidelberg
ha il piacere di invitare i connazionali residenti nella
Regione di Heidelberg, Mannheim e Ludwigshafen ad
un incontro con candidati al Parlamento. 

Venerdì 15 febbraio 2013
dalle 19.30 alle 22.00

Interkulturelles Zentrum
(Landfriedkomplex, vicino ingresso Lidl) 
Alte Eppelheimer Straße 50/ Bergheimer Straße 147 
69115 Heidelberg


venerdì 8 febbraio 2013

Messaggi in bottiglia


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venerdì 1 febbraio 2013

Incontro con Michela Murgia

 
RESOCONTO dell’ INCONTRO CON MICHELA MURGIA
dell’ 8 luglio 2012 – all’ Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Apothergasse 3

INTRODUZIONE E DOMANDE INIZIALI di BEPPE VANDAI:

Spiegato quello che ci ha spinto a creare VLC!! [ vedi soprattutto la lettera programmatica e la primissima lettera del 29/12/2010 sul nostro blog http://voltalacartaheidelberg.blogspot.de/ ] ho messo in rilievo che cosa ci contraddistingue: lo ‘sguardo lungo’ sui problemi di fondo del nostro Paese, quelli che ritornano continuamente, seppure in forme sempre nuove. Consci poi del ruolo di forza guida nel nostro Paese che la Chiesa Cattolica ha svolto e svolge da secoli e secoli, dei suoi ripetuti ostracismi all’ unità politica del Paese, della sua volontà di plasmare e compenetrare l’ intero corpo sociale, ci è sembrato ovvio occuparci del suo influsso, fino all’ oggi, sulla morale pubblica, o meglio sui suoi deficit. Ho riferito che ci eravamo occupati di Leopardi, Sismondi, di Manzoni, così come del tema della Controriforma e della spiritualità tridentina (vedi S. Alfonso de’ Liguori, Gesuiti e Redentoristi). 

Appunti su “Le basi morali di una società arretrata “ di E. C. BANFIELD


APPUNTI SU

Le basi morali di una società arretrata “
di E. C. BANFIELD, Glencoe Ill. 1958
(Edizioni italiane presso Il Mulino, Bologna: 1961, 1976 e 2010)
( Pagine citate dall’ ediz. del 2010, curata da A. Bagnasco )


PREMESSA:
Il libro di Banfiled è considerato un classico dell’ antropologia culturale. Un classico parecchio controverso, a dire il vero. Ma comunque lo si giudichi è uno dei testi che hanno sollevato le maggiori discussioni tra sociologi, antropologi, politologi ecc… Un testo che a suo tempo ed almeno fino alla fine degli anni ’70 ha costretto tanti autori a prendere posizione sulle tesi contenute , sul metodo d’ indagine e di lavoro usato, oltre che sulle sue conclusioni e proposte politiche. Ma ancora oggi è un testo di studio universitario, proprio per la sua valenza paradigmatica.
Noi lo dovremmo studiare, non per fare dell’ accademia, ma per trarne il massimo di profitto nella nostra indagine sull’ Italia, o meglio sul familismo in Italia.

A proposito di Un volto che ci somiglia di Carlo Levi (1959-1960 )

 

[ vedi anche le 15 TESI ESTRATTE ]


OSSERVAZIONI PRELIMINARI


Il saggio di Carlo Levi Un volto che ci somiglia, di cui trovate riprodotto in allegato il primo paragrafo ( L’ umile Italia ), fu scritto, e tradotto in tedesco, nel 1959, come testo di accompagnamento di un volume di fotografie di János Reismann. Fotografie per lo più in bianco e nero, scattate da questi negli anni cinquanta. Il libro apparve lo stesso anno, dapprima in tedesco, per i tipi dell’ editore Belser di Stoccarda. Il titolo era appropriatamente: “ ITALIEN: Alles ist gewesen, alles ist Gegenwart “
[ “Italia: tutto vi è avvenuto, tutto è presenza” ]. Vi si vedono noti monumenti del nostro Paese, reliquie dell’ antichità, del medioevo, della prima età moderna, a volte immersi nel paesaggio, a volte attorniati e ‘vissuti’ dai nostri connazionali di allora. Ma vi si vedono anche marine, siluette di villaggi appollaiati su dei colli, oppure visti dal mare. E poi molti scorci dei quartieri popolari di Roma e Napoli. Scugnizzi in strada, gente in vespa, molti bambini, contadini, pescatori. Insomma tanta umanità che popola le vestigia del nostro passato, vestigia che sono la loro ‘casa’. 

Tesi da Un volto che ci somiglia di Carlo Levi.


TESI ESTRATTE da
Un volto che ci somiglia
di Carlo Levi ( 1959-1960 )



1 ) L’ Italia è il luogo e il risultato di un’ antropizzazione lunga, lenta, cumulativa, stratificata, segnata anche da fratture, ma in una sostanziale, solida continuità.


2 ) Ergo: l’ Italia è il nostro vero specchio. In essa possiamo a buon diritto vedere (non solo guardare) noi stessi. E l’ italiano che la vede, che ci vede ? La madre, cioè chi lo ha generato, gli ha dato l’ imprinting.